Ovviamente durante questa edizione del San Diego ComicCon si è ineluttabilmente parlato di Avengers: Endgame e sulla prossima fase 4 che i Marvel Studios dovranno affrontare con la non facile eredità dell’hype ottenuto dall’Infinity Saga.
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I due sceneggiatori, ovvero Christopher Markus e Stephen McFeely, hanno parlato sia durante i panel dedicati, ma anche direttamente con incontri con la stampa, e qui vi elenchiamo i principali punti emersi durante le interviste fatte con Comicbook.com.
Avengers: Endgame: ecco come i viaggi nel tempo sono stati influenzati da Harry Potter
McFeely: abbiamo guardato e riguardato Ritorno al Futuro 1 e 2 nello specifico. E puoi già sapere perché l’abbiamo fatto, no? Se dovevamo seguire delle regole per i viaggi nel tempo, Ritorno al Futuro ha una certa importanza. Tutti credono che sia quello il modo in cui funzionano perché si tratta di un gran film, forse il migliore in materia. Ma se avessimo seguito con precisione quella strada, quella del fare qualcosa nel passato che ti incasina il futuro, lo avremmo dovuto fare almeno sei volte. E non c’era modo di farlo. Sarebbe stata una follia […] Ma mi piace molto quello che hanno fatto nel terzo atto di Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, il momento in cui vedi un vaso che viene rotto da una pietra. Non sai perché, ma la scena scorre via bene, non vieni distratto dalla cosa. Poi però scopri che sono stati quei personaggi a lanciarla a loro stessi ed è una cosa che mi piace molto.
Avengers: Endgame: ecco perché Vedova Nera doveva morire
Markus: Black Widow non aveva ancora il suo film solitario e ci sono ancora delle storie da raccontare, ma per il suo arco narrativo in Avengers, i conti erano già stati fatti nel primo film. Qualcuno doveva morire per ottenere la Gemma dell’Anima. È la regola. Hai bisogno di due persone che si amano per far sì che l’equazione possa funzionare. Quando abbiamo capito le ripercussioni sulle persone avute dal salto temporale di cinque anni, vediamo che lei è rimasta in questa situazione in cui è come costretta a mantenere la sua posizione per tenere insieme i cocci del mondo e il sacrificarsi faceva parte della cosa.
Uccidere Captain America sarebbe stato troppo facile
McFeely: uccidere Captain America sarebbe stato troppo facile. Quel ragazzo salta sopra a una granata in ogni film. Tony prende una strada e Steve un’altra. Attraverso più film vediamo come Tony abbandoni il suo egoismo per diventare più altruista, mentre Steve non è che finisca per intraprendere un percorso diametralmente opposto, ma parte di sicuro da posizioni altruiste per poi cominciare a capire che si deve fare una vita e pensare un po’ di più a sé stesso. Il più grande viaggio che fa è quello alla fine del film, quando diventa il soldato che torna a casa dalla guerra e decide di abbandonare lo scudo. Saltare su un’altra granata non sarebbe sembrato appropriato.
“Alla tua sinistra”, ecco come è nata l’iconica battuta nella battaglia finale contro Thanos
McFeely: se non ricordo male si è trattato di un suggerimento di Joe Russo. Originariamente l’avevamo scritta in The Winter Soldier ed è bellissimo risentirla perché ha un profondo significato sia per i fan che per Captain America. C’è questo momento in cui lui li vede tornare e quasi sorride perché stava per combattere da solo. Stava per sobbarcarsi tutto e andare incontro a una morte certa. Vedere tutte queste persone che accorrono in suo aiuto dopo tutto quello che ha fatto è straordinario.