NOS4A2 è il nuovo show basato sull’omonimo romanzo di Joe Hill ( figlio del maestro del brivido Stephen King) e disponibile da qualche tempo su Amazon Prime.
Hill prende a piene mani dalle atmosfere tipiche delle storia scritte da suo padre e le riutilizza per plasmare la sua trama, che in qualche modo rielabora il mito di Nosferatu, come si può facilmente intuire dal titolo (leggendolo in lingua inglese)
La trama di Nos4a2 non è fra le più semplici da trasporre dal medium cartaceo a quello televisivo, perchè all’interno della sua mitologia gioca con il rapporto fra il mondo reale e quello dell’immaginario, una linea di demarcazione “eterea” e difficile da trasporre . Ma se questo è un problema che naturalmente affrontano quasi tutte le trasposizioni letterarie, quello che sorprende in negativo è lo spessore dei protagonisti che, con il passare dagli episodi (10 in totale) non riesce mai a catturare lo spettatore. Nel rapporto che vede contrapposti i due protagonisti Vic McQueen e Charlie Manx si ha spesso la sensazione che manchi qualcosa, una spiegazione o una motivazione che viene abbozzata e mai approfondita, ma che magari troverà spazio in una possibile seconda stagione (visto il finale aperto)
La sceneggiatura poggia su un mondo di famiglie problematiche, situazioni complesse che coinvolgono non solo l’eroina Vic e i suoi genitori, ma anche i personaggi secondari, le vittime e gli alleati di Chalie, un intero universo che ruota attorno ai drammi familiari, che così facendo diventano il vero motore dell’intera trama.
Sarà infatti questo a spingere Vic e farle scoprire che con la sua moto può attraversare un ponte immaginario in grado di trasportarla vicino a qualcosa che desidera trovare e sarà una motivazione simile a spingere Charlie a tentare di salvare altri bambini come loro, trasportandoli con la sua Rolls-Royce Wraith a Christmasland e trasformandoli in qualcosa di sinistro e affamato. La storia dei villain di Nos4a2 è quella di vittime che sprofondate nelle tenebre e diventare malvagi che assecondano il loro lato più oscuro.
Più che un vero e proprio horror, questo show è un racconto oscuro, che trae forza dal disagio che si nasconde nelle cittadine più lontane dallo sfavillante mondo a stelle e strisce delle grandi città, sfruttando questo ambiente per tratteggiare e parlare dei suoi personaggi aggrappati in qualche modo all’immaginario per scappare dalla realtà.
A scricchiolare in Nos4a2 sono alcuni passaggi della trama, momenti in cui alcune spiegazioni sembrano mancare o essere lasciate in sospeso, magari avrebbero avuto bisogno solamente di essere rappresentate in maniera più efficace, come ad esempio il misterioso processo che corrompe l’innocenza dei bambini durante il viaggio verso il paese del natale, trasformandoli in creature oscure, una mutazione solamente tratteggiata che – sfruttata in altro modo – avrebbe potuto trasformasi in una transizione quasi da body-horror rappresentando la corruzione dell’anima come interiore ed esteriore.
Tirando le somme il risultato è un prodotto riuscito a metà, con qualche spunto interessante e una trama coinvolgente, che però non riesce a intrappolare il lettore nel suo mondo fino in fondo.
Tutte cose che però un eventuale seconda stagione di Nos4a2 potrebbe correggere senza problemi.