Atari riporta su PC e Console quello che per tutti è uno dei grandi classici del video gioco, Pong. Un cult che negli anni è stato rivisitato numerosissime volte e che non ha mai lasciato totalmente il mondo videoludico, tornando innovato ancora una volta nella sua versione Pong Quest, con nuove meccaniche di gioco e la possibilità di giocare multiplayer
Pong Quest trasporta la meccanica di gioco classica nell’attualità, plasmandogli attorno un’universo di gioco stile RPG dove l’iconica barretta nata su un oscilloscopio diventa una razza e il nostro protagonista – personalizzabile – il personaggio principale di una storia che vi vedrà attraversare svariati dungeon, ricchi di enigmi e sfide.
Il classico match barretta vs barretta diventa quindi una sorta di minigioco all’interno di questi dungeon, incontrando altre barrette verremo sfidati (stile pokemon) e dovremo azzerare la barra vitale dell’avversario per poter vincere e salire di livello. Per farlo avremo a disposizioni palline speciali che andremo a utilizzare durante la partita, infliggendo più danni, aumentando la nostra vita, alzando muri o rubando palline all’avversario.
Ogni volta che prenderemo la pallina con la nostra barra o subiremo punto la nostra vita scenderà, la pallina diventerà sempre più veloce con l’aumentare degli scambi, rendendo sempre più difficile evitare di subire gol (e i relativi – 5 punti vita), una situazione che ci costringerà spesso a esplorare la mappa cercando di evitare gli scontri, per evitare di finire troppe volte sotto lo sguardo delle numerosissime altre barrette presenti e intenzionate a farci del male.
Dopo qualche ora la modalità storia di Pong Quest cade però vittima di una certa ripetitività fatta di sfide che finiscono per essere abbastanza noiose. Sicuramente interessante la parte relativa al Multiplayer in locale, sempre divertente nella sua semplicità di gameplay, mentre non abbiamo avuto modo di testare quello online, per mancanza di avversari.
Abbiamo avuto modo di testare la versione per PC, dove le scelte relative ai comandi da tastiera non sono particolarmente felici. Ad aggiungere ostacoli agli incontri con gli avversari sarà infatti la gestione macchinosa del cambio di palline, che con l’aumentare della velocità degli scambi distrae dall’azione e rischia di farci subire qualche punto di troppo.
La grafica è purtroppo un altro tasto abbastanza dolente per questo Pong Quest, abbiamo notato che dal punto di vista estetico ci siamo trovati davanti a un gioco “povero”, dove sembra mancare un po’ di attenzione per l’intero contorno, nonostante la possibilità di personalizzare il nostro avatar sia assolutamente simpatica. Il dungeon e il mondo di gioco in generale si presentano infatti fin troppo spogli, senza nulla che possa attirare lo sguardo del giocatore, stesso discorso per i mini-giochi e le vere e proprie partite a pong, dove probabilmente avrebbero potuto osare qualcosa di più per quanto riguarda i poteri o gli effetti.
Pong Quest è un gioco che diverte, ma che presenta purtroppo anche molti punti negativi che minano l’esperienza di gioco.