Arctic Dogs, film d’animazione uscito nelle sale cinematografiche USA lo scorso anno, prodotto da Andrea Iervolino e Monika Bacardi, è tra i tre titoli più visti in questi giorni su Netflix US.
Il film è tra le produzioni italiane che hanno avuto più successo in US sulla più famosa delle piattaforma streaming del mondo.
Iervolino Entertainment (IE), società italiana attiva nella produzione di contenuti cinematografici, web e televisivi per il mercato internazionale e quotata sul mercato AIM Italia di Borsa Italiana, proprio lo scorso dicembre ha acquisito la proprietà intellettuale di sette diversi caratteri animati del film “Arctic Dogs” da ognuno dei quali potrà essere ricavata una serialità destinata ai nuovi media in tutto il mondo. Sono inclusi tutti i diritti di merchandising, sfruttamento commerciale, colonna sonora, diritti di editoria cartacea. Al momento la Società sta già realizzando, su base pluriennale, fino a 500 episodi di Puffins e 190 di Arctic Justice, anche queste ispirate ad Arctic Dogs.
I progetti portati avanti da Iervolino Entertainment seguono uno studio di ricerca e sviluppo che ha l’obiettivo di realizzare prodotti innovativi e con tecnologie all’avanguardia, accelerando il processo di produzione, riducendo i costi e migliorando le prestazioni dei software utilizzati.
Andrea Iervolino, presidente e fondatore di Iervolino Entertainment ha così commentato: “Siamo molto orgogliosi del successo che sta avendo Arctic Dogs sulle piattaforme streaming, come ad esempio Netflix dove è il terzo film più visto. Questo conferma che la nostra visione nell’aver acquistato i sette spin-off per la produzione web era giusta. Siamo quindi fiduciosi nel successo delle web series che stiamo già producendo e di quelle ulteriori che potremo sviluppare dai personaggi estratti dal film e ciò si rifletterà positivamente sul valore intrinseco delle nostre IP. Come è noto le nostre web-series sono composte da episodi di 5 minuti, un formato in rapidissima ascesa come consumo audiovisivo visto che ormai scarichiamo tutto sugli smartphone. Ai tempi dell’isolamento forzato tutti si sono riversati su smartphone e tablet e nei prossimi 10 anni stimo che circa il 98% del consumo dei contenuti video si sposterà su formati brevi e su piattaforme mobili, dal telefonino al tablet.”