Tribes of Europa: la recensione

1000 0

Netflix torna a pescare dal territorio tedesco per la serie TV fantascientifica Tribes of Europa, nata dagli stessi produttori di Dark.

Una serie Young Adult che si ambienta in un futuro dove 35 anni prima degli eventi dei 6 episodi l’Europa ha conosciuto il dicembre nero, un blackout totale le cui cause sono circondata da una alone di mistero. Un evento che ha portato la civiltà del nostro continente al collasso, trasformandolo in un ammasso di tribù\ fazioni ognuna diversa tra loro, molte delle quali alle prese con una costante guerra per la supremazia territoriale.

Gli eventi di Tribes of Europa partono proprio da una  di queste piccole tribù, gli Origini, una comunità intenzionata a vivere lontana  da ogni tecnologia in pace con la natura. Tra gli abitanti della foresta troviamo i 3 protagonisti principali Liv,Kiano e Elija, la loro vita tranquilla viene interrotta dallo schianto di un veivolo volante e dal ritrovamento di un Cubo di tecnologia Atlantidea (una fazione tecnologicamente avanzata di cui nessuno sembra conoscere locazione e intenzioni). A dare la caccia all’oggetto arriveranno i Corvi, un gruppo di letali guerrieri che distruggono tribù e schiavizzano i prigionieri i quali distruggeranno gli Origini facendo prigioniero Kiano portandolo in ciò che rimane di Berlino, trasformata nella capitale fortificata del loro impero.

Le strade degli altri due fratelli finiranno per dividersi, con Liv che verrà salvata dalla fazione dei Crimson – una società militare nata  da ciò che rimane dei caschi blu in lotta con i Corvi– e Elija fuggirà con il cubo, intenzionato a svolgere la missione di portarlo in una misteriosa Arca.

Una serie che come avrete capito da queste premesse parte fin da subito premendo sull’acceleratore, mettendo tantissima carne sul fuoco e proseguendo la sua corsa episodio dopo episodio senza mai rallentare il suo ritmo. Se per alcuni aspetti questa velocità permette allo spettatore di non annoiarsi e di non avere mai punti morti, dall’altra l’assenza di momenti in cui prendere il respiro porta lo show a non sviluppare mai bene i suoi personaggi. La sensazione è che per colpa della foga con cui vengono affrontate tutte le storyline la sceneggiatura non abbia il tempo per far crescere adeguatamente i protagonisti, che rimarranno abbastanza piatti e poco intriganti a nostro avviso.

Un peccato perchè con qualche attimo di tranquillità in più, magari optando per un taglio a 8 episodi anziché quello di 6,  si sarebbe potuto approfondire maggiormente alcuni aspetti della trama e del world building, studiando maggiormente ogni singola storia dei 3 protagonisti e sviluppandola in maniera più originale. Più di una volta infatti, nonostante qualche spunto interessante della fotografia, ci siamo trovati in situazioni che abbiamo già visto e rivisto in altre opere, lasciandoci con una sensazione di estremo citazionismo.

Le ambizioni per fare qualcosa di grosso ci sono tutte, l’intento di mescolare stili diversi per caratterizzare al meglio ogni fazione passando dal Punk dei Corvi al classico militaresco dei Crimson fino alla tecnologia più spinta degli atlantidei è visibile e apprezzabile, ma rimane anche l’idea che sia realmente tanto da gestire in soli 6 episodi.

Nonostante un po’ tutto in Tribes of Europa sappia di già visto l’insieme è quello di un prodotto godibile, soprattutto se visto in una sola lunga maratona, il finale è aperto alla possibilità di tornare ad esplorare questo mondo distopico in una nuova stagione.

Banner

Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD