The Pool: la legge di Murphy sul fondo della piscina

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Arriva in Italia e in home video grazie a Blue Swan Entertainment The Pool, un survival horror thailandese diretto da Ping Lumpraploeng.

La trama è semplice, Day dopo le riprese di uno spot pubblicitario si addormenta sul materassino all’interno della vasca olimpionica dove hanno girato mentre un addetto attiva lo svuotamento della vasca e l’acqua defluisce incessantemente. Il giovane viene raggiunto dalla fidanzata Koi, la quale non si accorge che la piscina si sta svuotando e decide di raggiungerlo con un tuffo, ma nel farlo scivola dal trampolino sbattendo la testa. La piscina si svuota inesorabilmente lasciando i due fidanzati senza nessun tipo di appiglio per riuscire a risalire, ma a peggiorare la situazione ci penserà l’arrivo di un alligatore.Sicuramente con The Pool non ci si annoia, i protagonisti affrontano una serie lunghissima di situazioni quasi inverosimili  e la soluzione migliore per approcciarsi a tutto questo è lasciarsi andare con un tuffo a bomba all’interno di tutta questa semplice stupidità.

Ping scrive e dirige un film che cerca di sfruttare al massimo gli elementi a sua disposizione per mantenere alta la tensione dello spettatore. Il risultato è abbastanza gradevole a patto però di riuscire a venire a patti con le forzature che la sceneggiatura inserisce in maniera quasi continua pur di riuscire nel suo intento, abbandonando volontariamente ogni idea di realismo.

Un po’ troppo forzato  è sicuramente l’insistito messaggio pro-vita che il film sembra voler passare, scopriremo infatti che Koi è incinta e Day vorrebbe farla abortire, cosa che in Thailandia non è consentita come nel film viene ribadito, dando una pesantezza strana a una pellicola altrimenti leggera

Ovviamente parliamo di una pellicola a basso budget, che ha come target quella nicchia abbastanza nutrita di amanti dei film dove a farla da padrona è la lotta per la sopravvivenza.

La mancanza di budget si vede in maniera abbastanza netta, soprattutto quando la scena indugia attorno all’alligatore in CGI, ma l’ostinatezza con cui The Pool prova a tenere a ogni costo a mantenere la tensione e il ritmo lo rende un B-Movie godibile e in grado di intrattenere lo spettatore per tutti i 90 min.

PS: se amate gli animali e siete particolarmente sensibili alle scene che vedono soffrire uno animale domestico allora NON dovreste guardare il finale di The Pool, che contiene – pur giustificata dalla trama – una delle scene di sofferenza animale più lunghe che ci venga in mente in un film 

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Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD