Il Moige (Movimento Italiano Genitori), in un’indagine intitolata “Venduti ai minori”, pone l’attenzione su come un commerciante su due venda a minori di 18 anni prodotti vietati. Tra questi prodotti abbiamo il fumo, l’alcol, i gratta e vinci e i videogiochi sono classificati PEGI18.
Proprio i gratta e vinci sono, tra i tanti disponibili, alcuni dei giochi più consumati e apprezzati dagli appassionati.
In tempo di pandemia il giocatore ha scoperto il web. E in questo momento giocare con i gratta e vinci online è molto diffuso. La riapertura tardiva delle sale fisiche ha permesso agli operatori di ampliare il mercato con tanti siti di gaming differenti. Alcuni gratta e vinci online tra i più famosi, infatti, è possibile cercarli su questo sito e sono tra i giochi low cost più diffusi. Ovviamente i siti online legali sono tutti monitorati dall’ADM (Agenzia Accise, Dogane e Monopoli) che permette un utilizzo sicuro di queste piattaforme che richiedono la carta d’identità (bisogna avere più di 18 anni) e un riconoscimento facciale (nella maggior parte dei casi). In più, in questi siti legali, tutto ciò che riguarda il portafoglio elettronico e il conto gioco ha margini di sicurezza altissimi che permettono al giocatore di poter inserire numeri di carte di credito o prepagate senza nessun tipo di problema o senza il pensiero che vengano, in qualche modo, rubati dalla rete.
Va da sé, comunque, che l’indagine del MOIGE abbia senso e sia comprensibile, così come la preoccupazione di un genitore rispetto a ciò che interessa a un figlio. Ma non tutto è come sembra e la valutazione PEGI è, appunto, solo una valutazione. In rete, poi, ci sono tanti modi di poter frenare curiosità in età non consentite.
Cosa vuol dire PEGI 18
La classificazione PEGI 18 riguarda tutti i videogiochi per soli adulti e si applica a quei giochi che hanno contenuti violenti. In pratica può essere applicata a giochi che hanno un tipo di violenza grave, gratuita, con omicidi senza movente o contro personaggi indifesi.
Questa valutazione, però, riguarda giochi che non sono proprio vietati ai minori, ci possono essere delle eccezioni come per un linguaggio un po’ più volgare o che ci siano immagini sexy. Ma è anche vero che un genitore può e deve controllare quali siano i videogiochi più adatti a un figlio (un videogioco come Surviving Aftermath ha un PEGI pari a 7, ad esempio) e deve essere informato. Per questa ragione il Movimento dei genitori ha creato delle infografiche che spiegano e informano sui prodotti vietati ai minori.
Vero è che, se da una parte c’è uno scarso controllo da parte dei commercianti, sarebbe auspicabile maggiore attenzione anche da parte dei genitori che hanno una serie di mezzi, tra smart tv e cellulare, per controllare ciò che il figlio può vedere o può scaricare. Il parental control, infatti, è un ottimo mezzo per impedire acquisti o visioni poco desiderabili grazie a un controllo preventivo e continuativo preesistente.
Prodotti troppo accessibili ai minori
Il MOIGE, sempre molto attento anche a ciò che viene trasmesso, considera alcuni prodotti troppo accessibili ai minorenni. Parliamo di pornografia, videogiochi 18+, alcol, tabacco e cannabis light. L’indagine “Venduti ai minori” in collaborazione con l’Istituto Piepoli, pone l’attenzione su questa vendita di prodotti vietati nonostante le leggi. L’acquisto, che avviene in tutta Italia, è diffuso perché è di facile accesso. La metà dei commercianti, infatti, non verifica l’età di chi compra e quindi vende, senza problemi, anche a coloro che non hanno ancora l’età giusta senza nessun tipo di controllo.
Questo abuso commerciale lede alla salute dei ragazzi e parte da adulti che non hanno scrupoli. Non c’è nessuna giustificazione, commenta il direttore del MOIGE Antonio Affinita, rispetto alla vendita di prodotti che fanno male alla salute. E senza verifica dell’età e contro le norme che tutelano i minori si considera questa leggerezza lesiva e dannosa. Anche il vuoto legislativo che accompagna i videogiochi PEGI 18 e la cannabis light è da rivedere. Non ci sono, infatti, norme o sanzioni per chi vende ai minori questo tipo di prodotto.
Serve un intervento normativo che permetta ai commercianti di poter vendere questi prodotti solo ai clienti maggiorenni. Norme, controlli e sanzioni più rigorosi permettono ai ragazzi di poter vivere la loro adolescenza con maggiore serenità e anche ai genitori di poter vivere, senza tante preoccupazioni, le loro ore fuori casa o senza l’ansia di pensare che il figlio possa accedere a prodotti che non potrebbe essere in grado di acquistare.