Bullet train: la recensione in anteprima

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Dal 25 agosto arriva in sala il nuovo film del regista di Deadpool 2 e Atomica bionda, David Leitch: Bullet train, prodotto da Sony Pictures e tratto dal romanzo “best seller” di Kōtarō Isaka I sette killer dello Shinkanse, e che vede tra i suoi protagonisti diversi nomi interessanti come Brad Pitt, Sandra Bullock, Aaron Taylor-Johnson, Michael Shannon e Hiroyuki Sanada

Nel film Brad Pitt interpreta Ladybug, uno sfortunato assassino determinato a portare a termine il suo compito senza problemi dopo l’ennesimo ingaggio finito male. Il destino, tuttavia, sembra avere altri piani: la missione di Ladybug lo mette in rotta di collisione sul treno più veloce del mondo con avversari letali provenienti da ogni parte del globo, tutti con obiettivi collegati ma contrastanti

Una pellicola che vede il suo protagonista circondato da un grande numero di personaggi, tutti con la loro storia – che ovviamente si intreccia con quella principale – e le loro caratteristiche, che impariamo a conoscere attraverso diversi flashback e che di fatto rendono Bullet Train un titolo molto più corale di quello che ci si poteva pensare inizialmente.

Leitch ci porta in direzione action-comedy, senza mai tentare di prendersi troppo sul serio e riempiendo questa versione da menare di una commedie degli equivoci ambientata nello snowpiercer decisamente godibile nel suo essere totalmente sopra le righe. Un film caciarone e divertente dove troviamo un Brad Pitt apparentemente a proprio agio in un ruolo che sembra riportarlo ai bei tempi di Snatch (a Ritchie e Tarantino questo film sembra dovere molto in fatto di stile,narrativa ed estetica) indifese e padri in cerca di vendetta.  Bullet train intrattiene lo spettatore con una storia intelligente che sfrutta al meglio gli spazzi del treno e ne eredita la sua alta velocità, gestendo il ritmo frenetico con piccole pause provvidenziali e buon plot twist, ingredienti essenziali per non far cadere mai l’attenzione di chi guarda.

Ovviamente parliamo di un film con una parte action, diretto da un ex stuntman, la sua capacità di coreografare le scene di combattimento non è certo una scoperta, ma è sempre una bella conferma visto che anche in questo film riesce a giocarsi benissimo le sue carte e dare vita a combattimenti variegati e fantasiosi, ben girati e che – come detto prima – sfruttano al meglio quella che è l’ambientazione della pellicola.

Una pellicola esagerata e dal ritmo alto, se siete in cerca di qualcosa che possa portarvi in sala e farvi divertire per tutta la sua durata, beh Bullet Train è esattamente quello che avete bisogno. Se invece speravate nel nuovo John Wick, a sto giro vi conviene aspettare quello originale.

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Marcello Portolan

Uno strano mix genetico sperimentale allevato a fumetti & fantascienza classica, plasmato dal mondo dell'informatica e della tecnologia, ma con la passione per la scrittura. Un ghiottone che adora esplorare il mondo in cerca di Serie TV e pellicole da guardare noncurante dei pericoli del Trash e dello splatter. un vero e proprio globetrotter del mondo NERD