Da Gennaio 2023, su Netflix è disponibile Caleidoscopio, una nuova serie dal carattere sperimentale.
L’esperimento di questa serie è rappresentato dalla possibilità di mescolare gli episodi in maniera randomica, offendo così allo spettatore un’esperienza diversa dalla rigidità data dalla numerazione classica.
Sulla carta il progetto è estremamente ambizioso e allo stesso tempo stuzzicante per il palato di spettatori avidi di novità, quella categoria che è rimasta sedotta e abbandonata dalle potenzialità di Bandersnatch e ora in cerca di qualcosa di nuovo.
La realtà però però sempre diversa dalle aspettative e Caleidoscopio non è da meno, l’idea di un heist movie scomposto in diversi piani temporali aperti, ma abbastanza chiusi da essere indipendenti ,è molto bella su carta però a fine stagione, qualunque sia il percorso che abbiate deciso di seguire, vi ritroverete a pensare a quanto in realtà i cambiamenti d’ordine possano aver influito sulla vostra esperienza e la nostra risposta è stata …molto poco.
Anzi, a voler vedere questa struttura potrebbe essersi rivelata un limite per quanto riguarda la scrittura, con gli sceneggiatori costretti a venire a patti con essa, raccontando una storia che non riesce a prendere forza e potenza. Caleidoscopio riesce nel suo intento di costruire un bel gioco di incastri che si snoda lungo un arco temporale di 25 anni. Dal punto di vista della sceneggiatura l’esercizio è effettivamente riuscito e ha portato a casa un prodotto godibile, scritto bene e altrettanto ben recitato, ma forse molto più banale di quello che sembrava dalla presentazione.
Se vi aspettate un prodotto rivoluzionario allora potreste rimanere un po’ delusi, se invece vi lasciate trascinare dall’esperienza, il risultato quasi certamente riuscirà a intrattenervi il giusto, anche solo per la presenza di Giancarlo Esposito, che come sempre vale il prezzo del biglietto.
