Storia dei videogiochi, Ep. 2 – La prima console war

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Secondo capitolo della storia dei videogiochi e delle console. In questa puntata viaggiamo dalla prima guerra tra console all’uscita dell’intramontabile Tetris!

Per lavorare in Atari non serve presentarsi in giacca e cravatta, né tantomeno essere in ufficio dalle 9 alle 18. I valori fondanti della società sono flessibilità e meritocrazia, ciò che conta è creare. Tuttavia, il cambio di proprietà avvenuto nel 1976 in favore della Warner Communications trasforma il clima aziendale che diventa gerarchico, poco favorevole all’espressione artistica e meno attento alla figura degli sviluppatori.

Il cambiamento avrà conseguenze che vedremo tra poco, ma non impedisce ad Atari di aggiudicarsi la prima “console war” della storia, giocata dalla Seconda generazione di console della storia dei videogiochi.  Una caratteristica di questa prima “guerra” è la quasi totale inconsapevolezza degli utenti. Il pubblico, ancora inesperto, in questo momento non percepisce le potenziali differenze tecniche, di esperienza o di titoli in esclusiva forniti da un prodotto piuttosto che da un altro.

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L’Atari 2600, protagonista della prima “console war” della storia dei videogiochi

Atari, con il suo 2600, sfruttando un vantaggio di mercato dovuto al più precoce debutto (1979) sbaraglia la concorrenza dell’Intellivision di Mattel Electronics, decuplicandone le vendite globali (30 milioni contro 3). Il terzo contendente è Colecovision, di Coleco, che totalizza 2 milioni di vendite.

La prima console war, dall’esito scontato, mette già in evidenza un elemento chiave di interpretazione che ritroveremo in futuro: nella competizione, la qualità tecnica offerta non conta quanto la forza di mercato impiegata. Sviluppare una base di utenti importante permette di attivare un circolo virtuoso attraendo nuovi produttori di giochi, e conseguentemente nuovi acquirenti che hanno più titoli a disposizione.  L’Atari 2600 ha richiesto circa 9 mesi di lavoro, ma il prodotto è tecnicamente inferiore rispetto all’Intellivision. Se quest’ultima recupera relativamente terreno grazie alle migliori performance, il Colecovision gioca la carta di alcune buone conversioni da coin-up per un mercato di nicchia.

I top games della prima console war: per Atari 2600…

Con 7 milioni di copie, il videogioco più venduto in assoluto (non solo per Atari 2600) è Pac-man. (per approfondire il ruolo di Pac-man nella storia dei videogiochi, guarda qui) Vale comunque la pena di ricordare, tra i titoli più importanti usciti per questa console, Pitfall! (1982).

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Pitfall!, tra i più importanti titoli per Atari 2600

Si tratta di un platform game in cui, nel tempo limite di 20 minuti, il protagonista deve scoprire una serie di tesori evitando ostacoli e animali pericolosi. Non dispone di armi ma solo della possibilità di arrampicarsi, scendere scale e saltare. Questo titolo rappresenta uno spartiacque nel genere platform: il personaggio si muove in uno scenario più definito e lo fa lateralmente. Non si tratta, tuttavia, ancora di un side scrolling, in quanto lo scenario scopare e ricompare interamente quando Harry Pitfall supera il limite dello schermo.  A dispetto delle limitate potenzialità tecniche garantite dall’Atari 2600, il gioco presenta una buona grafica per l’epoca. Merito di alcune trovate innovative proprio a livello grafico ma anche di memorizzazione. Pitfall! è sviluppato da Activision, nuova azienda di videogame nata da una costola di Atari che sarà approfondita tra poco.

per Intellivision…

Con 2 milioni di copie vendute, è Las Vegas Poker & Blackjack il best seller dell’Intellivision. Tra i titoli più significativi della console ricordiamo Astromash, sparatutto spaziale in stile Space Invaders, tuttavia con un gameplay più dinamico, diversi tipi e dimensioni di nemici e sfondi colorati.

per Colecovision

Per quanto riguarda il Colecovision, il gioco più venduto è Donkey Kong (2 milioni) sviluppato da Nintendo. Il titolo del videogioco è dedicato all’antagonista, un gorilla che lancia barili. Jumpman, controllato dal giocatore, deve evitarli durante la sua scalata al grattacielo.

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Donkey Kong per Colecovision

L’”uomo-salto”, durante i balzi che costituiscono l’elemento distintivo del gioco, solleva il pugno. Inoltre possiede scarpe rosse, salopette, un modo di salire le scale e baffi che segneranno la storia dei videogiochi. Il personaggio è ispirato al proprietario degli uffici del primo stabilimento di Nintendo of America. Osservando Jumpman in figura, troverete scontato indovinare come si chiami il proprietario che presterà le proprie fattezze, tra qualche anno, all’idraulico italiano più famoso del mondo.

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Zaxxon e la prospettiva isometrica

Altro titolo degno di nota per la console è Zaxxon, uno sparatutto spaziale a scorrimento, ricordato per almeno due ragioni. Da un lato, si tratta del primo videogioco a utilizzare la prospettiva isometrica che garantisce profondità all’immagine e al movimento. Dall’altro, c’è lo zampino di un futuro protagonista di numerosi capitoli della storia dei videogiochi: SEGA.

Activision e il declino di Atari

Se Atari si è aggiudicata la prima “console war”, il merito è anche di Activision che ha sfornato titoli come Pitfall! Probabilmente è stato un errore quello di considerare gli sviluppatori solo come tecnici e non innovatori creativi. Activision, infatti, è stata fondata proprio da quattro ragazzi “ribelli” che hanno deciso di lasciare Atari non condividendone la nuova impostazione aziendale. Ben presto, tuttavia, questi dimostrano il proprio valore, raro sul mercato, costringendo la loro ex compagnia a contratti di esclusiva per assicurarsi i migliori titoli disponibili. Così, Activision è il primo third party della storia dei videogiochi.

Forte anche di questa partnership, Atari si considera la regina incontrastata delle console. Sforna molti titoli che tuttavia deludono il pubblico, a partire dallo stesso Pac-man che pure vende tantissimo.

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ET l’Extraterrestre per Atari 2600

Il caso emblematico, passato alla storia come un clamoroso fallimento, è il gioco ET l’Extraterrestre. Per realizzarlo il suo sviluppatore (Howard Scott Warshaw) ha avuto a disposizione solo sei settimane. Ne viene fuori un titolo non in grado di “convertire” dal punto di vista videoludico il successo del film. Probabilmente non si tratta del peggior videogioco della storia, ma risulta certamente raffazzonato e, considerando le vendite, deludente rispetto alle previsioni.

Nel descrivere il crollo di Atari non va trascurato un altro elemento: il mercato dei videogame è cambiato. Non è più concepibile lo strapotere, vicino al monopolio, esercitato da Atari con il 2600. Ciò anche a causa della presenza di un numero sempre maggiore di competitor globali.

Tetris, oltre le barriere

Proprio durante la crisi di Atari e, di riflesso, dell’intero mercato videoludico statunitense, viene concepita la risposta sovietica. Si chiama Tetris (1984). Il gioco, sviluppato da Aleksej Leonidovič Pažitnov, nasce in un clima politico e sociale stagnante. La popolazione ha scarse possibilità di divertimento quotidiano e coltiva poche speranze per il futuro. Tetris, così, rompe gli schemi e non solo quelli: diventa un titolo globale disintegrando anche i confini geografici. Tra le ragioni del successo planetario del gioco potrebbe esserci proprio la sua neutralità culturale. Come Pac-man, Tetris non implica la violenza ed è basato sulla matematica pura. Oltre a essere globale, il fascino di Tetris resiste nel tempo. Basti pensare che fa ancora parte del parco giochi di PlayStation 4 e Xbox One!

Schermaglie dal Sol Levante

Sembra inverosimile che un protagonista (quasi) onnipresente della storia dei videogiochi come Nintendo non abbia caratterizzato la prima “console war”. Lo stesso dicasi per un’altra fondamentale casa dell’universo videoludico orientale e non solo, SEGA. Come mai?

Probabilmente la scelta è a metà strada tra due dati di fatto. Primo, il riconoscimento dello strapotere di Atari in questo momento storico. Secondo, il mercato delle sale giochi che è ancora più interessante, in Oriente, rispetto a quello domestico.

Nintendo e Sega, rispettivamente con il Color TV-Game (dal 1977) e il Sega Game 1000 (1983) entrano in sordina nel mondo delle console. Ma come i più esperti o chi ha vissuto questi anni da videogiocatore sapranno, le due case presto diventeranno protagoniste assolute di questo mondo.

Questo e altro nella prossima puntata sulla storia dei videogiochi by Project Nerd!

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