Il lato brutto di internet non mi piace, soprattutto quando è stupido
LASCIATEMI SFOGARE
Tante volte mi siedo sulla mia sieda girevole Ikea (una Torkel per la precisione), con la volontà di sfondare il mondo grazie alle mie parole scritte, ritrovandomi poco dopo a vaneggiare su pensieri superflui e di come sarebbe bello se iniziassi davvero a scrivere di videogames. Non è effettivamente un blocco dello scrittore, semmai una difficoltà chiara e nitida di chi spesso utilizza le emozioni piuttosto che le parole per comunicare qualcosa al prossimo. Per mia sfortuna scrivo su un sito internet e per mia fortuna mi piace un sacco, ma sono un ragazzo davvero sensibile e adoro provare emozioni. Che siano nuove, vecchie o aliene, ho fatto del provare emozioni un mio dogma di vita e spesso mi ritrovo a vagare con la mia mente all’interno dei miei stati d’animo nella speranza di trovare una spiegazione a qualcosa che provo in un dato momento.
Tale mio stile di vita mi ha portato a evitare qualsiasi cosa non mi emozionasse davvero. Nell’ambito dell’intrattenimento, ciò si è tradotto in una incredibile selezione nei contenuti a me graditi, andando a falciare interi generi nonché veri capisaldi dell’intrattenimento moderno. Mi sono quindi ritrovato a guardare pochissimi Anime, a gustare pochissimi film, a guardare praticamente nessuna serie Tv e soprattutto a giocare sempre meno ai videogames (riflesso dato dal fatto che creano videogiochi sempre più banali e non più graditi ai miei occhi). Che ci crediate o meno, nel settore della stampa non è qualcosa da vantare. Il mio punto di vista risulterà certamente sempre più “raffinato” poiché selezionato, ma mi porta a discutere di poche cose, di quelle pochissime opere che mi sono piaciute (e che spesso pochissime persone hanno consumato). Discutere con me non è quindi per niente facile in quanto tendo a definire “merda” tutto ciò che non mi piace.
L’avventura di Nilin è un mix emotivo composto da design impeccabile, forti ideali e un sacco di citazioni autoriflessive
Non conosco il motivo per cui sono cresciuto con l’idea di catalogare come schifo qualsiasi cosa non mi piacesse. So solo che non sopporto l’incredibile cinismo delle odierne comunità online, cinismo che successivamente si diffonde e diventa qualcosa di reale, tangibile nelle persone. Il pensiero unico, così solitamente si definisce, va quindi a influenzare le menti più semplici sensibilizzando, a mio dire, in modo sbagliato il pubblico su un argomento di cui lo stesso non ne sa nulla. Ho già parlato in articoli precedenti di quanto il mondo dei videogames sia pieno di falsi pastori, persone che sanno poco di videogames le cui opinioni, per via di forti fattori sociologici, vengono assorbite cone Coca-Cola dallo Scottex dal pubblico generalista. I falsi pastori li odio: passano per cultori di un media qualsiasi, quando in realtà affermano le stesse cose che in generale affermano tutti.
Che se ne andassero tutti a quel paese.
Ironicamente ho appena espresso una opinione negativa piuttosto spartana nei confronti di qualcosa che non mi piace. Che vi possa interessare o meno questo fa parte di me e se la cosa non vi piace potete certamente smettere di leggere, perdendo tuttavia un testo che potrebbe rivelarsi interessante.
LO SCHIFO DI INTERNET
Mi ricordo che iniziai a non sopportare più le comunità online con l’avvento di League of Legends. Prima dell’arrivo del gioco per Pc più giocato di tutti i tempi (Porca putrella!), le comunità online si riunivano in forum dedicati o in siti internet specializzati ove i più appassionati condividevano generalmente le loro opinioni in modi più o meno focosi. Non sopporto quel titolo (intendo League of Legends) e lo dirò sempre: fare e rifare le stesse cose sperando che qualcosa cambi non è figo tanto quanto incontrare Vaas, soprattutto se l’interfaccia grafica primitiva si unisce a un gameplay ripetitivo supportato da una comunità pessima. Il fatto che ogni giocatore di League of Legends si professa come il miglior giocatore di League of Legends ci può stare (chi non pensa di essere il migliore di ciò che sta compiendo?), ma constatato che i giocatori di League of Legends utilizzano le stesse strategie in-game in quanto tutti vanno a leggere le stesse guide per diventare i “migliori giocatori di League of Legends”, fa diventare la comunità del titolo orientale un vero branco di @#@#[]]àò@! In qualche modo, il tutto si è tradotto in una cultura che mirava al degrado più totale, composta da idiozie sempre più influenti, insulti sempre più offensivi e stereotopi sempre più radicati che giorno dopo giorno hanno contribuito a creare una comunità composta da stolti farabutti volenterosi di mettere in luce il lato più brutto della stupidità.
Osservare persone urlare contro altre persone ingame solo per puro intrattenimento, guardare immagini distorte di Pg femminili di LoL con peni grandi e disturbanti per sembrare più divertente e accattivante o parlare in pubblico di League of Legends per attirare vagina a detta loro “nerd”, diventò in poco tempo una dissacrante moda che portò in pochissimo tempo le comunità virtuali allo sfascio. Tutti, in qualche modo, iniziarono ad apprezzare il brutto di qualsiasi cosa, pensando che un viso contorto potesse essere divertente e che le miniature su Youtube di persone con occhi giganti e bocche bislunghe potessero essere sinonimo di video interessanti e fatemelo dire: se siete attirati da una di queste luride miniature, fatevi vedere porca di quella putrella!
Sta di fatto che io non sopporto il sopportare chi apprezza il brutto.
Non fa ridere!
Non so nemmeno perché ho incolpato League of Legends, ma so che quel diabolico gioco c’entra qualcosa, in qualche modo la sua superficialità è stata una causa maggiore di quanto è poi scaturito in rete, ovvero la ricerca del brutto, il godimento tratto dall’osservazione di visi brutti e oggetti deformati. Per quale diavolo di motivo il viso deformato di Paperino e Pippo vi fanno così ridere? Per quale caspita di motivo queste schifose immagini riescono a ottenere il consenso di chi, invece, disprezza grandiose opere di ricercatezza estetica quali Mass Effect o Bioshock Infinite?
VIDEOGAMES SFREGIATI
Nel mondo videoludico attribuisco l’idea di una stupida ricerca del brutto a League of Legends in quanto tale titolo ha la “colpa” di esser così giocato dai peggio internauti della rete da esser diventato motivo di scambio di odio e stupidità gratuita, andando quindi a influenzare le comunità di giochi concorrenti o simili. Nella rete internet tuttavia, la stupidità è sempre stata una..moda, ma dall’invenzione dei Social Network è diventata sempre più assillante, provocatoria e inaccettabile.
I video più visti su Youtube sono, guarda caso, quelli che possiedono miniature in cui vengono raffigurati visi con occhi ingigantiti e strane espressioni che tecnicamente dovrebbero comunicare allo spettatore che ciò che sta per guardare, nel caso cliccasse su tale miniatura, sia sterco stagionato male nelle fogne di Londra e non qualcosa di realmente bello. Ma lo spettatore medio se ne frega, clicca sopra e inizia a guardare, ridendo, video composti da rimbambiti (che più di tanto non lo sono dato che fanno denaro a palate), che pensano di divertire il pubblico proponendo smorfie da bambini dell’asilo, battute sessiste di scarsa qualità, ironia da mongoplettico e maschere così brutte da far invidia alle mie capacità artistiche.
Ma sapete una cosa? Tutto questo..PIACE!
Il motivo per cui la stupidità piace è presumibilmente insito nel fatto che nel mondo esistono più stupidi che intelligenti e a riprova di questa affermazione vado sempre a sostenere che se nel mondo ci fossero più persone sensibili e intelligenti, non ci ritroveremmo con stati oppressori e un oceano pieno di spazzatura a base di petrolio. Alla fine, fa più incasso un film di scarsa qualità al cinema della propria parrocchia piuttosto che una prestigiosa opera teatrale alla Scala di Milano e chi studia economia e marketing lo sa: più un qualcosa è stupida e semplice e più venderà (proprio perché ci sono più persone stupide che intelligenti).
Nel mondo videoludico tutto questo si traduce in un darwinismo spietato che va a premiare le produzioni più stupide piuttosto che capolavori di tecnica e narrativa, regalando milioni di dollari al team creatore di Goat Simulator e due dita negli occhi ai ragazzi di Double Fine (sviluppatori di Grim Fandango, Brutal Legend e Stacking). Una vera ingiustizia sociale che potrebbe essere risolta con un olocausto dedicato all’idiozia, il quale sicuramente risolverebbe moltissimi problemi odierni, ma si scontrerebbe con l’intelligente opinione per cui qualsiasi essere umano ha diritto alla vita e a una morte quanto meno imprevista, nella speranza che prima o poi, tutti gli idioti, possano morire felicemente per volontà divina nello stesso e glorioso istante. Ciò ha portato alla distruzione di innumerevoli studi di sviluppo credenti in una comunità composta da individui con un senso estetico maggiore e desiderosi di immergersi in avventure di qualità, trovando invece una propagata aridità d’animo la quale porta gli individui un po’ più accorti a una perdita di speranza tale da abbandonare una passione dapprima ardente e successivamente sempre più segnata da mille battaglie contro masse di falsi idolatori.
UNA BATTAGLIA GIA’ PERSA
Non dico che tutti i videogiocatori debbano essere dei cultori del bello e nemmeno penso che tutti debbano essere sensibili solo su determinati argomenti piuttosto che altri. Tuttavia vi è un dato oggettivo: le software house che provano a creare qualcosa di diverso e bello vengono chiuse (Es. Studio Cambridge, sviluppatore di Medievil), mentre le case di sviluppo inclini a creare prodotti di qualità discutibile proponendo novità per un numero pari a zero, vengono premiate dal pubblico (Es. Infinity Ward di..ma che lo dico a fare?). L’economia è ben chiara in tal frangente e difficilmente si può invertire la tendenza. Ma d’altra parte, non è nemmeno giusto come la penso io. L’industria ha come unico scopo il lucro e forse è giusto che la grande industria videoludica cerchi di portare sempre più pubblico all’interno del suo grande calderone proponendo prodotti di scarsa qualità e quindi appetibili alla massa. Alla fine la filosofia Giapponese sembra essere corretta in un contesto capitalista e fare di tutto per accontentare il pubblico forse è davvero l’unica via giusta.
Forse è stupido sperare che un’ industria proponga man mano prodotti sempre più raffinati e “colti”. Un mercato simile andrebbe sicuramente contro lo stesso principio di lucro, a meno che tali prodotti raffinati non inizino a costare centinaia di euro, compensando le naturali scarse vendite con un prezzo di vendita molto alto. Tuttavia, alzare i prezzi per permettere alle software house più lungimiranti di sopravvivere al darwinismo del mondo dell’intrattenimento moderno, si tradurrebbe in guadagni più alti per persona, ma con un numero di persone man mano sempre inferiore vanificando lo sforzo di proporre al pubblico un prodotto di intrattenimento dall’elevato costo.
Cosa fare quindi?
La mia idea è quella di parlarne con chi solitamente dimostra di apprezzare il brutto, continuando a scoprire sempre più nuove chicche che possano impreziosire il nostr bagaglio culturale con la possibilità di ammaliare e ingolosire il prossimo il quale, magari rintontito dalla stupidità della rete, potrebbe trovare conforto nella nostra forza motrice.
Supportate sempre l’arte videoludica e vedrete che le cose andranno sempre per il meglio.