a Blizzard piacciono i mobile games

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Sinceramente mi sembra davvero una gran cavolata. Non dico ciò che comunica il titolo il quale, purtroppo, indica un fatto vero, bensì il guardare con interesse il videogaming mobile. Senza girarci sopra, i giochi per Smartphone moderni sono assolutamente belli da vedere, ma dannatamente stupidi nel loro concetto di gameplay e quindi assurdamente ripetitivi. Certo: chiunque potrebbe affermare che negli anni ’80 la quasi esclusività dei videogames in commercio sotto forma di cabinati erano “stupidi” e ripetitivi, ma controbatto affermando che quel periodo non era altro che l’inizio di tutto e che qualsiasi idea messa in pratica, era qualcosa di nuovo e innovativo. Di fatti poi sono arrivati gli anni ’90.

 

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Il motivo per cui sono più incazzato di Sindragosa, rispecchia la mia frustrazione rispetto alle parole espresse da due capocce di Activision-Blizzard nei confronti dei mobile games odierni. Chris Metzen, Frank Pearce e Michael Morhaime, alcuni dei nomi più importanti dello studios, hanno affermato ai microfoni di Venture Beat ( i quali di microfoni, comunque, non ne avevano), di star prendendo la causa del mobile gaming in modo serio e deciso, con alta probabilità che Blizzard stessa, area indipendente rispetto ad Activision, inizi a investire così tanto nei giochini da Smartphone da decidere di far divenire tale settore la priorità dell’azienda americana.

Penso che il mercato mobile offra grandi opportunità oltre ai semplici giochi casual e probabilmente non abbiamo ancora capito come sfruttare bene questo spazio.

 

Ora, è vero: Blizzard è una multinazionale e il suo scopo è quello di lucrare il più possibile sui propri prodotti. Nonostante tale sistema a me non piaccia affatto, la realtà non si può comunque evadere. Il portfolio di Blizzard tuttavia, compone le fondamenta del Pc gaming in quanto senza la presenza dell’azienda stessa, nè gli RTS come li conosciamo oggi nè gli e-Sports moderni avrebbero mai preso piede (League of Legends non sarebbe mai esistito, il che comunque sarebbe stato un bene dal mio punto di vista). Sta di fatto che l’imponente presenza di tale azienda nel mondo del Pc Gaming è tale da rendere inaccettabile un cambio di direzione simile, portando la società verso un modello di business sicuramente sicuro, ma forse decisamente più sterile rispetto al quarto di secolo appena passato.

 

Blizzard mobile gaming 7Blizzard è recentemente diventata una software house matura: 25 anni di operato!

 

Heartstone ha racimolato un totale di 40 milioni di utenti attivi, il che vuol dire che ci sono 40 milioni di utenti che almeno una volta al mese, compiono una partita a Heartstone con il proprio dispositivo. Il gioco di carte virtuale è stata sicuramente una genialata e non è poi così male giocarci. Inoltre, i giocatori possono acquistare carte virtuali a un prezzo inferiore rispetto a quelle fisiche, senza però poterle annusare (adoro il profumo di carte da gioco Blizzard). Tuttavia, equiparare Heartstone e Starcraft vuol dire equiparare un passatempo a un universo pieno zeppo di passione e informazioni.

Vogliamo davvero che Blizzard smetti di creare nuovi e completi universi per dedicarsi ai free to play? Certamente i prodotti Blizzard sono pur sempre una spanna sopra alla concorrenza, ma i responsabili dell’azienda hanno affermato che il genere RTS non sarà abbandonato. Non è stato delucidato se stesse parlando di RTS su Pc o su Smartphone, ma sono più sicuro che con tale affermazione stesse ampliando il discorso del mobile gaming. Insomma: forse stiamo andando davvero verso la fine del gaming tradizionale. Anche se Blizzard pubblicasse RTS per mobile, per definizione tali giochi saranno comunque semplicistici e banali nelle loro meccaniche: giochereste mai Starcraft tra una fermata e l’altra della metro?

Sta di fatto che Chris Metzen e compagnia bella non hanno espresso una parola nei confronti dei visori Vr. Magari Blizzard non li ha mai presi in considerazione (il che è un gran punto a sfavore per la tecnologia virtuale).

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Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.