Forza Motorsport 7 recensione: la poesia fatta a simulatore

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Forza Motorsport 7 recensione poetica

Tra le serie videoludiche automobilistiche che quasi per niente mi hanno deluso, vi è sicuramente Forza Motorsport. Il brand, nato sulla prima Xbox nell’ormai lontano 2005 (dannazione come passa il tempo), è diventato ben presto uno dei marchi di fabbrica di Mamma Microsoft, tanto da diventarne una parte integrante e fondamentale del suo ecosistema gaming. Ma diciamoci la verità: Xbox è da sempre la console adatta agli appassionati di motori: che sia Project Gotham Racing, Moto GP, Burnout o Need for Speed, su Xbox i titoli di guida si sono sempre giocati meglio rispetto alla concorrenza.

Ma se nei giochi Third Party Microsoft poteva contare su di un’ottimizzazione generale migliore sulla sua console ( Xbox era decisamente più potente di Ps2 nonostante le sue scarse vendite, alla faccia di chi dice che la potenza sia determinante per convincere i gamers all’acquisto), le esclusive corsistiche americane dovevano vedersela con un peso massimo dell’intera industria videoludica: Gran Turismo.

L’eterno confronto tra GT e i titoli proposti da Microsoft ha visto dei vincitori e dei caduti, primo fra tutti Project Gotham Racing, deceduto a seguito del fantomatico quarto capitolo le cui vendite non bastarono per convincere Ms a continuare la serie. Sarebbe però stupido non affermare che sia Forza Motorsport che Gran Turismo non abbiano subito i colpi di una battaglia all’ultimo sangue e alla stregua di strafalcioni epocali (Forza Motorsport 5), e fregature colossali (Gran Turismo 6), nel 2017 la battaglia si è spostata su un nuovo e inedito piano, tant’è che entrambi i titoli se la devono battere con una concorrenza su Personal Computer più agguerrita che mai.

Arriviamo quindi al dunque. Forza Motorsport 7 è la proposta di Microsoft che va direttamente a rivaleggiare con i capisaldi presenti su Pc, tra cui Assetto Corsa, Dirt Rally e l’incredibile Project Cars 2. Essì: se ne sbatte totalmente della presenza sul mercato di Gran Turismo Sport poiché quest’ultimo, a conti fatti, nella corsa dei migliori simulatori di guida del 2017 ha ottenuto, a mio parere, un bel “Non Classificato”.

 

Pertanto ecco cosa ne penso di questo nuovissimo FM7.

Forza Motorsport 7 recensione poetica sotto il cofano forzavista
Vediamo un po’ cosa nasconde sotto il cofano questo settimo capitolo

 

E’ PASSATO PIU’ DI UN MESE

 

Il motivo per cui sto scrivendo questa recensione a oltre un mese di distanza dall’uscita del titolo preso in esame poggia le basi su una questione davvero semplice: Forza Motorsport 7 è un gioco enorme, sconfinato e completo e sfido chiunque ad assaggiarne anche un singolo 1% in poche giornate di gioco. Il motivo per cui ho diffidato dalle opinioni dei miei colleghi, seppur in gran parte d’accordo con la loro impressione, sta nel fatto che FM7 richiede un tempo di gestazione lunghissimo prima che possa letteralmente srotolarsi davanti agli occhi del videogiocatore. Di fatti, a primo acchito, è molto difficile farsi un’idea complessiva di quello che può essere Forza Motorsport 7. Voglio dire: se FM5 faceva capire sin da subito la sua natura di “System Presenter” (ovvero quei titoli creati appositamente per mostrare le potenzialità di una nuova console e solitamente molto superficiali), Forza Motorsport 7, nella sua introduzione, tradisce la sua indole di titolo mid-gen, stanziandosi a metà fra un titolo “System Presenter” come prima definito (FM7 ha il ruolo di presentare la potenza di Xbox One X), e un videogioco di generazione inoltrata con il ruolo di affermare la posizione “dominante” di un determinato sistema.

Ecco: l’introduzione di Forza Motorsport 7 spaventa moltissimo, anche perché non è molto dissimile da quella di Forza Motorsport 5, come se questo settimo capitolo ufficiale non sfruttasse appieno le potenzialità delle console Microsoft, ma che ne desse semplicemente un fugace e superficiale assaggio, esattamente come il quinto capitolo prima citato. Una situazione, questa, del tutto spiacevole e che dona la sensazione, negativa, di una Microsoft che pensa di essere ancora a inizio generazione.

Forza Motorsport 7 recensione poetica porsche intro
L’intro con la Porsche riporta indietro nel tempo all’uscita di Forza Motorsport 5: non va affatto bene

La realtà è però ben diversa. Una volta conclusa la parte introduttiva si può scorgere finalmente un gioco nuovo e strutturato a dovere. Finalmente la carriera ritorna a essere a “Gironi progressivi”: per poter progredire nei numerosi campionati non basta avere soltanto l’automobile adatta (solitamente da acquistare), ma bisogna aver prima completato un set di gare utile sia per aumentare di livello, che per sbloccare nuovi contenuti nella modalità carriera. Se per esempio FM5 e FM6 proponevano una carriera totalmente aperta, senza progressione e con automobili regalate che cadevano dal cielo, finalmente in FM7 torna la piacevole progressione impegnativa della serie, ove il giocatore non ha la possibilità di fare tutto e subito, ma anzi deve impegnarsi per poter arrivare a fine stagione e conquistare nuovi arnesi da corsa..

Tale è una scelta che approvo a tavoletta. So di molti giocatori che si sono lamentati di questa “progressione” in modalità carriera, additando Turn 10 di come volesse semplicemente bloccare i gamers per incentivare all’acquisto di pacchetti utili per sbloccare nuovi campionati senza il minimo sforzo. La mia risposta in tal senso è semplice: se siete così stupidi da voler acquistare un videogioco che sin dal primo minuto propone contenuti totalmente sbloccati senza necessità di giocare per conquistarli, allora Turn 10 fa assolutamente bene a rifilarvi microtransazioni per sbloccare contenuti che si possono benissimo ottenere con dedizione e impegno come sempre accaduto nella serie nei capitoli precedenti al quonto FM. A mio parere, guadagnarsi la possibilità di guidare le auto più belle e potenti è infinitamente più soddisfacente e divertente che avere le stesse medesime automobili sbloccate sin dall’inizio. Insomma: immaginate se in Need for Speed: Underground 2 iniziaste con la Nissan Skyline piuttosto che con l’Opel Corsa: che divertimento ci sarebbe nel progredire nella carriera con il sogno di possedere l’auto più potente del gioco se sin dalle prime battute si possiede tale auto?

 

Rifletteteci.

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In FM7 la carriera è progressiva e impegnativa: ben fatto!

 

ANDAVO A CENTO ALL’ORA..

 

Forza Motorsport è un gioco completo. Sarebbe difficile dire altrimenti per un simulatore di guida che propone oltre 700 automobili perfettamente ricostruite e una cinquantina di circuiti differenti fra loro. Oltre a questo si ha la possibilità di gareggiare in innumerevoli campionati, completare infinite sfide e soprattutto immergersi in una modalità multiplayer da urlo. Riguardo alla mole di contenuti ho però poco da dire: se i numeri prima citati non vi sono bastati, sappiate che un mese di gioco forsennato non basterà per poter portare nel proprio garage tutte le automobili presenti nel titolo, così come non basterà per completare o “masterare” (cioè ottenere il massimo punteggio), tutte le competizioni offerte dal Turn 10. Oltre a questo ritorna la possibilità di modificare a puntino qualsiasi veicolo in-game, nonché di sbloccare abbigliamento utile per  vestire il proprio alter-ego virtuale: una trovata molto semplice per rendere ancora più coinvolgente correre coi propri bolidi.

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Sono oltre 700 le auto presenti in-game

Avrebbe però poco senso parlare di un simulatore di guida senza spendere alcune parole su come le automobili si comportano in-game. A tal proposito so che molti giocatori sono rimasti delusi da come i vari modelli si comportano sui circuiti virtuali di Forza Motorsport 7, ma le motivazioni alla base del loro sentimento proprio non le ho capite. La verità è che ogni singolo veicolo si comporta in un modo così naturale che guidare in FM7 risulta un’azione semplice e intuitiva, all’opposto di quello che solitamente i simulatori di guida offrono. Il fatto che sia “semplice” guidare un’automobile nell’ultima incarnazione di Turn 10, non vuol dire che il titolo non sia simulativo. Il fatto è che  Forza Motorsport 7 risulta essere fin troppo preciso e dinamico, riuscendo a rievocare in tutto e per tutto l’esperienza che si otterrebbe guidando un’automobile nella vita reale. Se siete quindi maggiorenni e quotidianamente guidate un veicolo, giocare a FM7 risulterà per voi relativamente “semplice” poiché, a conti fatti, non noterete differenze tra guidare un’automobile nella realtà e guidarne una nel titolo di Turn 10. Pertanto, come prima detto, pad o volante alla mano si crea subito quel tipico feeling che si prova tenendo con presa salda il volante della propria amata automobile quotidiana, potendo dare il massimo sin dai primi istanti.

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le automobili si comportano con una naturalezza esaltante

La naturalezza con cui ogni automobile si comporta sui circuiti del gioco è conseguenza non solo di algoritmi simulativi che vanno a calcolare, nel millesimo, qualsiasi valore in riferimento a qualsiasi componente di qualsiasi automobile, ma anche grazie a una tecnica di mappatura dei circuiti in Laser-Scan combinata con una peculiare fotogrammetria, tecnica di sviluppo che permette di ricreare in-game oggetti di gioco con una precisione infinitesimale. Tale combinazione di tecnologie, sommata a quelle già possedute da Turn 10 (tra cui quella che simula lo schiacciamento degli pneumatici tra una curva e l’altra sviluppata in collaborazione con Pirelli), ha dato vita a un universo simulativo completo, dinamico e dannatamente reale.

 

Provare per credere.

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Tra i veicoli utilizzabili vi sono perfino i camion da corsa!

 

MI PIACE VEDERMI

Se pensare al fatto che Forza Motorsport 7 offra una simulazione ben caratterizzata fosse cosa ovvia, lo stesso non si potrebbe dire del livello tecnico proposto da Turn 10. E’ vero: i Forza Motorsport hanno sempre mostrato i muscoli delle console su cui sono approdati, ma considerando la delicata posizione di Xbox One comprensiva della sua versione “X”, non era così scontato pensare di potersi ritrovare davanti a uno dei videogiochi graficamente più potenti dell’intera generazione. Nonostante siano in molti a pensare al fatto che la differenza di potenza tra X1 e Ps4 si traduca in prestazioni grafiche notevolmente peggiori per l’hardware di Microsoft, è impossibile non rimanere a bocca aperta ammirando i notevoli paesaggi presenti in Forza Motorsport 7. Parlo di “paesaggi” poiché do per scontato che i modelli di automobili siano renderizzati con prepotenza fotorealistica all’interno del gioco ed effettivamente è proprio così.

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Fotorealismo TOTALE

Quello che quindi sorprende del corredo grafico creato da Turn 10 è la coerenza dell’intero operato nei confronti di sè stesso. Quello che voglio dire è che in Forza Motorsport 7 qualsiasi modello tridimensionale, dall’automobile all’albero lontano un kilometro dalla pista,  è stato creato con la stessa cura di tutti gli altri modelli tridimensionali, per una qualità grafica proposta a schermo davvero sorprendente. Ciò che però lascia davvero di stucco è la gestione delle luci dinamiche presenti in-game, le stesse che sono capaci di dipingere scenari mozzafiato che soltanto in FM7 si possono godere (è però vero che ne avevamo già avuto un grande assaggio con Horizon 3). Guidare di notte a Silverstone godendo poi della sua sorprendente alba o anche osservare il sole al tramonto farsi spazio tra le nuvole di SPA diventa poesia con la sfera cromatica che Turn 10 ha creato per il suo ultimo. Guardare stupefatti i riflessi su ogni singola pozzanghera formatasi grazie al meteo dinamico e scattare foto al limite dell’arte in un momento romantico sono cose possibili in Forza Motorsport 7 e che sottolineano quanto Turn 10, questa volta, non solo abbia pareggiato i conti con la concorrenza in fatto di potenza grafica, ma ha anche definito un nuovo standard qualitativo per i giochi di corse simulativi introducendo un concetto tipico di altre produzionii: la direzione artistica.

 

Insomma: guidare in Forza Motorsport 7 non solo è un’esperienza esaltante e naturale, ma anche dannatamente poetica.

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Che atmosfera!

IN THE CONCLUSION

Non ho parlato volutamente del multiplayer online in modo approfondito perché mi sembrava ininfluente farlo, così come non ho citato la presenza dei cloud bot tipici della serie, delle sfide “Forzathon” utili a macinare punti EXP compiendo alcune follie, dei menù fantasmagorici con tanto di alter-ego in bella vista e del classico Social Network di vrap e vernici tipici della serie per lo stesso medesimo motivo. Questo perché do per assodato che queste features siano ormai un tutt’uno con la serie e che non serva spiegarvele in ogni recensione (siete appassionati di videogames, giusto? Certe cose dovreste già saperle). Ho però voluto analizzare quelli che teoricamente dovevano essere core features della serie, le stesse che alla fine si erano perse letteralmente per strada sia col quinto che col sesto capitolo.

A tal proposito posso dire che Forza Motorsport 7 sia un vero e proprio simulatore di guida, ben fatto e pieno zeppo di contenuti nonché creato per soddisfare un pubblico esigente e affamato di titoli di qualità (e non per presentare le potenzialità di una nuova console). Mi vien quindi da dire che FM7 sia molto più vicino al perfetto FM2 che al recente FM6: concreto nella simulazione, pieno zeppo di contenuti e poetico come pochi.

 

Forza Motorsport 7 è però attualmente e a mio dire il miglior capitolo della serie nonché l’attuale miglior simulatore di guida per console e di questa generazione. Probabilmente qualcuno mi  risponderà dicendo che su Pc esistono simulatori ancor più precisi e mirati, ed è vero. Ma nessuno di quelli, alla fine, riesce a essere emotivo, esaltante, appassionante e romantico come Forza Motorsport 7.

 

Acquisto assolutamente consigliato.

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Avanti tutta!

 

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  • Gameplay
  • Grafica
  • Sonoro
  • Direzione Artistica
  • Fattore "Camion"
5

In Breve

Forza Motorsport 7 è a mio dire il miglior capitolo della serie, migliore anche del leggendario Forza Motorsport 2. Graficamente stupefacente, propone un modello di guida completo e assolutamente avanzato, frutto della combinazione di tecnologie sorprendenti che finalmente hanno dato i loro grandi risultati. Una direzione artistica inedita e ispirata per questo genere e tonnellate di contenuti lo rendono un acquisto obbligatorio per gli appassionati di motori

Marco Masotina

Tosto come un Krogan, gli piace essere graffiante e provocante per scoprire cosa il lettore pensa dei suoi strani pensieri da filosofo videoludico. Adora i lupi, gli eventi atmosferici estremi, il romanticismo e Napoleone.