Argento contro Tarantino, qui Asia molto palestrata, con capelli emo, fa il gesto dell'energumeno

Asia Argento contro Tarantino: “brucia all’inferno!” Uma Thurman ha lanciato una sassata a tradimento al regista italoamericano. A riguardo, le parole della Argento contro Tarantino sono pesanti e feroci.

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Pubblicate pesanti parole di Asia Argento contro Tarantino a seguito delle accuse di Uma Thurman

Uma Thurman ha scosso tutti con le sue recenti dichiarazioni. Le parole di Asia Argento contro Tarantino, a seguito della notizia di Uma, sono feroci e pesanti, lanciate come pallettoni rivestiti di tweet.

https://twitter.com/AsiaArgento/status/959858756153683969

Uma ha rilasciato la dichiarazione al New York Times, dando manforte sia contro Weinstein che contro un Tarantino che, alla luce del fatto, ha commentato senza entrare in merito agli aneddoti riguardo alle indicazioni registiche estreme date all’attrice.

Nel tweet sopra riportato, Argento augura a Tarantino di bruciare all’inferno, di essere un reietto umano e lo manda letteralmente affanculo, senza troppi giri di parole, sperando, tra le altre cose, che il film su Manson non veda mai la luce.

La cosa è al limite della giustificazione, e sebbene le conseguenze delle malefatte di Weinstein vadano punite senza titubanze, forse, dall’altra parte dovrebbe esserci un atteggiamento più volto al futuro, che alla fomentazione dell’odio.

Un odio, tra l’altro, nei confronti di un regista che mise Harvey spalle al muro, costringendolo al pentimento per le molestie verso la Thurman e Mira Sorvino, entrambe donne molto vicine ai sentimenti di Tarantino.

A rincarare la dose, il tweet di Judd Apatow, che allude all’inciucio: “Tarantino ha anche ignorato le lamentele di Daryl Hannah quando veniva molestata da Harvey Weinstein. L’hanno cacciata dal tour promozionale. Nessuno l’ha aiutata. E ora Tarantino farà un film su Roman Polanski. Com’è possibile che qualcuno lo stia finanziando? Ecco perché Weinstein non è stato fermato. $$$$”

Cos’altro deve succedere, per far fermare questo gioco infantile fatto di anarchia, discriminazione e morte dell’arte? Con tutti i reboot che fa Hollywood, sul serio dobbiamo soffrire anche per tutto questo?

Fonte: IndieWire

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Francesco Paolo Lepore

Redattore presso PJN e CinemaTown, laureato in Nuove Tecnologie dell'Arte, studente di Social Media Marketing. Il cinema è una costante della sua vita. Ha scritto e diretto diversi progetti per le università e il territorio. Amante dei mass media, ne studia minuziosamente i meccanismi utili alla comunicazione emozionale. Scrive da sempre, osserva da sempre, ricorda tutto da sempre.