Se subito dopo l’uscita del primo film di Mission: Impossible aveste provato a dire a qualsiasi spettatore che oltre 20 anni dopo il franchise sarebbe stato ancora sulla cresta dell’onda, probabilmente vi avrebbe riso in faccia. Oggi però ci troviamo davanti ad uno dei filoni più remunerativi e popolari del cinema, che nelle scorse ore ha annunciato la realizzazione di due nuovi capitoli, entrambi diretti da Cristopher McQuarrie
A rovinare la festa però una voce, diffusa nel web, che parla di come questi possano essere gli ultimi con Tom Cruise.
Tom è stato la vera unica costante dell’intero mondo di Mission: Impossible, un universo che ha visto alternarsi registi di primo ordine come Brian De Palma o J.J. Abrams, ma che ha avuto sempre e solo un Ethan Hunt come protagonista. Le voci di un futuro addio alla serie di Cruise sono partite proprio dalla possibilità che i due futuri film vengano girati in contemporanea, per essere poi rilasciati in sequenza nel 2021 e 2022, una situazione che subito i fan hanno identificato con una possibile divisione della trama in due pellicole distinte, un ultimo grande addio al personaggio, per massimizzare le possibilità al botteghino prima di pensare al futuro.
Quasi impossibile pensare infatti a un proseguo della storia con Cruise al vertice, visto che all’uscita dell’ottavo film avrà circa 60 anni e che il “ragazzino” ha la passione per gli stunt, che già durante le ultime riprese gli sono costate la rottura di una caviglia.
Una cosa è però certa, lo stesso protagonista ha escluso la possibilità che i film futuri lo vedano agire nello spazio:
“È come lo facciamo? È il modo per arrivarci lì. Come si costruisce una sequenza lì e per quanto tempo possiamo avere quella sequenza? Perché se salissi e mi fossi lasciato cadere, è il tipo di tempo – come lo metti nella struttura di una sceneggiatura di una Missione? Quando facciamo queste cose, c’è così tanta storia in corso. Al contrario di un semplice colpo, vogliamo che il personaggio e la storia vadano avanti. Non posso fare a meno di guardare questo edificio qui o alla Torre Eiffel e vedere storie. Cosa potrebbe fare la squadra e cosa potremmo fare? Ma ci abbiamo pensato. ”