A Milano è stata inaugurata ieri la mostra fotografica intitolata: ” Haenyeo: pescatrici, madri, mogli “.
Si tratta di un progetto a cura di Vincenzo Acampora del noto blog dedicato alla cucina coreana e non solo “ Kimchi&Basilico “, in collaborazione con Il Consolato Generale della Repubblica di Corea.
L’inaugurazione si è tenuta appunto ieri, 31 gennaio e la mostra resterà aperta sino al 20 febbraio.
Vi avevamo parlato anche noi di Project Nerd di questa particolare, antica e affascinante tradizione sud coreana, potete leggerne approfonditamente CLICCANDO QUI.
Le Haenyeo ( o Haenyo ), sono pescatrici esperte, che si immergono nelle fredde acque dell’isola di Jeju senza l’ausilio di sostegni, come bombole per l’ossigeno, per pescare ricci e cetrioli di mare, abaloni, ostriche, calamari e molto altro.
Purtroppo questa antichissima tradizione sembra destinata sempre più a scomparire.
Abbiamo chiesto a Vincenzo Acampora di raccontarci un po’ della sua storia, e della sua passione per la Corea, di Kimchi&Basilico, ma soprattutto della sua mostra fotografica: ” Haenyeo: pescatrici, madri, mogli “.
“Mi chiamo Vincenzo Acampora e sono di Napoli.
Il progetto Kimchi&Basilico è nato nel 2012, in seguito ad un viaggio a Seul a trovare degli amici coreani. Conoscevo poco o nulla della Corea ma, anche se fu una breve esperienza, me ne innamorai. Ti sembrerà strano, ma pur per la prima volta in Corea, mi sentii molto a mio agio. Cominciai a scoprire come la cultura coreana fosse unica e distinta. Penso che spesso la Corea venga offuscata da culture come quella giapponese e cinese. Una volta tornato in Europa, cominciai a studiare la loro cultura e la lingua (in quel periodo vivevo ad Amsterdam) e mi iscrissi ad una scuola di lingua coreana. Sono sempre stato un appassionato di cibo e decisi di condividere le mie scoperte culinarie tramite il blog K&B, che fu anche il primo blog italiano dedicato all’Hansik. “
“Nel 2013 decisi di trascorrere 3 mesi in Corea e negli anni seguenti ho trascorso 2-3 mesi l’anno a Seul per imparare di più della lingua e della loro cultura, sempre attraverso il cibo.
Negli anni il blog è cresciuto molto, si è sviluppato ed ora parla anche di cultura, eventi e interviste.Proprio durante una di questa interviste ho avuto l’occasione di incontrare una haenyeo. Avevo già da parecchio tempo l’idea di raccontare la loro storia e grazie ad amici di Jeju che mi hanno presentato la haenyeo Lee, nella piccola comunità di gujwa-eup (era una vicina di casa della nonna di una mia amica). Sono quindi volato a Jeju e con l’aiuto di un’interprete riuscì a fare l’intervista che volevo da tempo. Quello che volevo era raccontare il ruolo che le haenyeo hanno nella società di Jeju e soprattutto la loro forza e tenacia nel fare un lavoro così pericoloso e logorante.
Una immagine della donna così diversa da quella della donna nella società coreana nel resto della penisola. Mi piaceva raccontare la loro storia, di donne di madri e di pescatrici. E trovo davvero incredibile che riescano a fare tutto questo sin da giovanissime e fino agli 80 anni.”
“La mostra fotografica che ho allestito al consolato raccoglie momenti di una giornata lavorativa di una haenyeo – dal momento della preparazione dell’equipaggiamento fino al momento del ritorno a riva e la vendita dei frutti di mare, alghe e pesci appena pescati ai rivenditori della zona.”
CLICCANDO QUI sarete reindirizzati al blog di Vincenzo, “ Kimchi&Basilico “.
CLICCANDO QUI potrete seguire anche l’evento dedicato alla mostra su facebook.